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domenica 28 ottobre 2012

...di armonia risuona...e di follia.


Di grande bellezza l'ultimo libro di Eugenio Borgna, "Di armonia risuona e di follia". L'autore, illustre psichiatra fenomenologo di grande umanità, con uno stile che sa risuonare nell'animo del lettore, ci conduce con tenera passione a rivisitare passi celebri e le vite, segnate dal dolore, di "grandi" che hanno lasciato segni indelebili nella storia dell'umanità. Bellissime le pagine dedicate a Virginia Wolff, a Nietzsche, a Celan, così come di struggente bellezza sono le riflessioni sulle infinite declinazioni della "malinconia", come stato d'animo insito nella natura umana. La scrittura di Borgna, poetica eppur così densa di umana tragicità, lascia un segno di sé in ogni lettore che si lasci penetrare dalle sue parole, sempre evocatrici di intense emozioni. Un libro da leggere per sentirsi ancora più partecipi, con piena consapevolezza, del destino di ogni uomo, di tutte le manifestazioni dell'animo, anche le più inquietanti e insondabili.

3 commenti:

  1. Non ho letto il libro, tuttavia ritengo sia insondabile l'animo umano e certi personaggi famosi a volte rischiano di essere considerati solo per le cose che hanno fatto, i pensieri conosciuti, le opere scritte; non per quello che sono "stati" realmente "dentro di sè".
    Pasquale Matera

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  2. Certo,l'animo è insondabile. Non è straordinario pensare che, pur condividendo noi tutti l'essenza dell'umanità, siamo unici nella irripetibile individuale coniugazione dell'umano?

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  3. Mi è piaciuto molto, è intenso e poetico, scritto con uno stile unico da cui traspare la grande umanità di Borgna, la sua lunghissima esperienza a contatto con la sofferenza umana, quella più profonda e dolorosa. Ma la cosa che più di tutte suscita la mia ammirazione è la sua capacità di coniugare la psichiatria, per la quale è necessario conoscere la psicopatologia ed il suo trattamento, con il rispetto e la comprensione empatica del senso esistenziale della sofferenza intesa come esperienza che alberga nell'animo di ciascuno di noi in quanto esseri umani e come tale da mettere husserlianamente tra parentesi per, mutuando le parole di Borgna, estenderne gli orizzonti di senso.

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